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Ho sempre sognato di scrivere un libro, senza sapere di cosa scrivere.
L'unica cosa che mi è venuta in mente è un'autobiografia. Che è, poi, la cosa che non interessa a nessuno. Del resto, si sa benissimo che in Italia tutti scrivono e nessuno legge, perché dovrei fare eccezione?
Vengo da una famiglia di umide origini; essendo, noi, bassi e padani (la prima palafitta a destra dopo Gramignazzo).
Amo descrivermi come uno che di giorno fa fatica a stare sveglio e di notte fa fatica a dormire.
Ho sempre sognato di passare alla storia, come tutti. Nessuno vuol passare alla geografia o, chessò, alla fisica. Del resto, per la fisica ci vuole il fisico.
Sono ambisinistro.
Sono un povero peccatore; più povero che peccatore, peccato, preferivo il contrario! A scuola non sono mai passato inosservato, anzi qualche volta non sono passato per niente. Amo la compagnia, ma non ho mai amato la terza compagnia, quella di cui facevo parte come soldato. Ho iniziato la carriera militare come nullatenente e l'ho finita con lo stesso grado, mio malgrado. Ho recentemente scoperto di avere una zona del cervello molto sviluppata, quella che gli studiosi chiamano " la zona della gnuransa" .

Mi considero buono di carattere, non ho mai fatto male ad una mosca, anzi; io le mosche le aiuto ad attraversare la strada.
A undici anni sono entrato in Istituto, ma solo per qualche minuto.
Una vita di alti e bassi la mia ma, per fortuna, anche di alte e basse.
La banana e la mela non mi piacciono; la pesca sì perché è sportiva.
Non amo gli altri sport e loro non amano me.
Sono ridotto così male che ogni lunedì vado in comune a farmi fare il certificato di esistenza in vita.
L'ultima volta che mi sono visto allo specchio non mi sono riconosciuto. So bene che di questo non vi importa, magari vi esporta.
Il mio stile di vita rientra nello standard della persona "iperinattiva".
Mio nonno mi diceva sempre: puoi coprirti di ridicolo e di infamia quanto vuoi, ma d'inverno copriti con qualcosa di più pesante.
Non c'è peggior sordo di chi non vuol zoppicare.
Sella ferisce, sella perisce.
Ci sono cose che rispecchiano la parte peggiore di noi stessi, per esempio, lo specchio.
Io rifletto sempre sui miei errori, per questo rifletto molto.
Una volta un mio amico per non perdere diecimila lire ha perso la faccia.
È più facile per un cammello trovare la cruna di un ago che per un ago trovare un pagliaio.
E' più facile salvare capre e cavoli che salvare la merenda.
Per scuotere bisogna riscuotere. Una zuppa del casale surgelata non fa primavera.
Il Signore è furbo perché ha creato quelli che ci credono.
Tutti possono sbagliare, sbaglia anche mia moglie a dir messa!
Mia moglie è tanto musona che a volte non parla neppure con sé stessa.

Gli abiti non li fa il monaco.

Gatto

Cosa non s'è detto
di un gatto
di quanto è perfetto,
raramente distratto.

Di quando è sul tetto
e cattura il suo ratto.

Ebbene lo ammetto
ne vado matto!

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©2001 Mario Mantovani . Il materiale inserito è esclusivo e non pubblicato sul libro.

Prefazione al libro Scartoffie Scorderecce Biografia di Mario Mantovanni Home